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- Analizzate 6.500 politiche migratorie in Europa e Nord America.
- La destra e la sinistra adottano strategie simili per arginare l'immigrazione, contrariamente alle convinzioni comuni.
- I rifugiati rappresentano solo il 10% di tutti i migranti nel mondo.
Hein de Haas, sociologo olandese e co-fondatore dell’International Migration Institute di Oxford, ha recentemente pubblicato un libro che sfida molte delle convinzioni comuni sulle migrazioni. Nel suo lavoro, “Migrazioni. La verità oltre le ideologie”, de Haas esamina 6.500 politiche migratorie in Europa e Nord America, rivelando che non esistono differenze significative tra le politiche dei governi di destra e di sinistra. Questo risultato sorprende molti, poiché si tende a pensare che la destra sia più rigida e la sinistra più aperta nei confronti delle migrazioni.
Il Mito della Differenza Politica
Secondo de Haas, l’idea che la destra sia contro la migrazione e la sinistra a favore è un mito. Entrambi gli schieramenti politici sono divisi al loro interno. La destra, influenzata dalle lobby imprenditoriali, tollera spesso lo sfruttamento degli immigrati, mentre la sinistra, originariamente contraria all’immigrazione per proteggere i lavoratori locali, ha sviluppato una narrazione umanitaria. Tuttavia, la strategia principale e predominante resta quella di arginare l’arrivo delle imbarcazioni, senza distinzioni a seconda dell’orientamento politico governante.
Il Fallimento delle Politiche Migratorie
De Haas sottolinea che le politiche migratorie degli ultimi 35 anni sono state reazioni rapide al panico generalizzato, mirate a vincere le elezioni piuttosto che basate su una comprensione scientifica del fenomeno migratorio. I dati dimostrano che i migranti non rappresentano una minaccia per il lavoro locale, ma anzi aiutano a risolvere la carenza di lavoratori. Questo è particolarmente evidente in Italia e in tutto l’Occidente, dove l’immigrazione è stata guidata da profondi cambiamenti economici, demografici e sociali.
Le Tendenze Economiche e Sociali
La crescita economica e l’emancipazione delle donne hanno creato una carenza di manodopera in settori come l’agricoltura, l’industria e i servizi. Questo ha portato all’aumento dell’immigrazione negli ultimi 30-40 anni. L’idea che l’immigrazione possa essere controllata come un rubinetto è un altro mito. Fintanto che si avrà bisogno di lavoratori, i migranti continueranno ad arrivare.
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Il Ruolo dei Rifugiati e la Politica Europea
Contrariamente a quanto si pensa, i rifugiati rappresentano solo il 10% di tutti i migranti nel mondo. Il problema in Europa è principalmente politico, non numerico. La mancanza di solidarietà tra i Paesi europei, specialmente tra quelli del nord e del sud, aggrava la situazione. L’Europa, cercando di corrompere gli autocrati in Libia e Tunisia, mina la sua credibilità come democrazia e rende i migranti dipendenti dai trafficanti.
Il Mito della Cittadinanza Facile
Il dibattito sulla concessione facile della cittadinanza ha rilanciato il “marketing” dei viaggi illegali verso l’Italia. Negli ultimi giorni, il numero di irregolari arrivati sulle coste italiane è cresciuto in maniera significativa. Questo fenomeno è alimentato dalla percezione che l’Italia stia cambiando linea politica su cittadinanza e accoglienza. Tuttavia, le motovedette libiche e tunisine continuano a bloccare l’85-90% delle partenze, il che dimostra che il problema è più complesso di quanto sembri.
Conclusioni: La Necessità di una Nuova Prospettiva
La scommessa per il futuro è l’integrazione, che non può funzionare se non facciamo sentire i migranti benvenuti. Continuare a trattarli come una comoda forza lavoro senza diritti crea problemi di integrazione nella seconda generazione. La presenza dei migranti è un segnale della vivacità economica di un Paese, e non un problema da risolvere con politiche repressive.
L’invecchiamento della popolazione e la carenza di manodopera sono problemi che l’Italia e molti altri Paesi occidentali stanno affrontando. L’immigrazione può essere una soluzione, ma solo se gestita con politiche inclusive e basate su dati scientifici. La sostenibilità del sistema pensionistico moderno dipende anche dalla capacità di integrare i nuovi arrivati nella società e nell’economia.
Una nozione avanzata di sostenibilità del sistema pensionistico è quella di considerare l’immigrazione non solo come una necessità economica, ma come un’opportunità per arricchire il tessuto sociale e culturale del Paese. La vera sfida è creare un ambiente in cui i migranti possano prosperare e contribuire attivamente alla società, piuttosto che essere visti come un peso o una minaccia.
Riflettiamo su come possiamo trasformare le politiche migratorie in strumenti di crescita e inclusione, piuttosto che di divisione e paura. Solo così potremo costruire una società più giusta e sostenibile per tutti.