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Migranti e guardia costiera greca: le testimonianze che rivelano abusi e tragedie

Un'inchiesta della BBC svela accuse gravi contro la Guardia Costiera Greca, responsabile della morte di decine di migranti. Ecco cosa emerge dalle testimonianze.
  • La BBC ha riportato 15 incidenti in cui oltre 40 persone sarebbero morte per azioni della Guardia Costiera Greca.
  • In un caso scioccante, 9 migranti sono stati deliberatamente gettati in mare dalle autorità greche.
  • Il naufragio del peschereccio 'Adriana' ha causato la morte di oltre 500 persone, con 82 corpi ritrovati e solo 104 sopravvissuti.

Un’inchiesta della BBC ha portato alla luce accuse gravi contro la Guardia Costiera Greca, responsabile, secondo le testimonianze raccolte, della morte di decine di migranti nel Mediterraneo tra il 2020 e il 2023. In uno degli episodi più scioccanti, nove migranti sono stati deliberatamente gettati in mare, provocandone la morte. Le testimonianze raccolte dalla BBC, corroborate da media locali, ONG e la Guardia Costiera Turca, hanno evidenziato un totale di 15 incidenti in cui si presume che oltre 40 persone siano morte a causa delle azioni delle autorità greche.

“Verificare i resoconti è difficile: i testimoni spesso scompaiono o hanno paura di parlare,” ha scritto la BBC. In cinque di questi incidenti, i migranti hanno affermato di essere stati gettati direttamente in mare dalle autorità greche, mentre in altri casi sono stati caricati su zattere gonfiabili senza motore, spesso sgonfiate o forate. Il governo greco è stato accusato di rimpatri forzati e respingimenti illegali verso la Turchia, in violazione del diritto internazionale. La Guardia Costiera Greca ha respinto tutte le accuse di attività illegali.

La Tragedia del Peschereccio “Adriana”

Un altro episodio drammatico che ha scosso l’opinione pubblica è stato il naufragio del peschereccio “Adriana” il 14 giugno 2023, al largo delle coste di Pylos, in Grecia. L’imbarcazione trasportava 750 persone, principalmente provenienti da Siria, Pakistan ed Egitto. Solo 104 persone sono sopravvissute, mentre 82 corpi sono stati ritrovati e più di 500 persone risultano ancora disperse.

Amnesty International e Human Rights Watch hanno denunciato i pochi progressi nelle indagini sulla potenziale responsabilità della Guardia Costiera Greca. “È inaccettabile che, un anno dopo la tragedia, l’indagine sia ancora in fase di stallo,” ha dichiarato Judith Sunderland, direttrice associata per l’Europa di Human Rights Watch. Le organizzazioni hanno sollevato accuse contro una motovedetta della Guardia Costiera Greca, ritenuta responsabile del ribaltamento del peschereccio durante un tentativo di traino.

Il Processo ai Nove Egiziani

Il 21 maggio 2024, nove cittadini egiziani sono stati processati a Kalamata, nel sud-ovest della Grecia, con l’accusa di essere coinvolti in uno dei peggiori naufragi di migranti. Gli imputati, di età compresa tra i 21 e i 37 anni, sono stati accusati di favoreggiamento dell’ingresso illegale di migranti in Grecia e di omicidio colposo. Rischiano l’ergastolo. Gli avvocati difensori hanno contestato la competenza del tribunale greco, sostenendo che il naufragio è avvenuto in acque internazionali e che i loro clienti sono stati arrestati sulla base di testimonianze ottenute sotto pressione.

Human Rights Watch ha espresso preoccupazioni riguardo all’equità del processo, basato su prove incomplete e discutibili. Le accuse contro la Guardia Costiera Greca, che avrebbe impiegato troppo tempo per intervenire e avrebbe tentato di rimorchiare il peschereccio sovraccarico, sono state respinte dalle autorità greche. Tuttavia, una cinquantina di sopravvissuti ha presentato denuncia contro la Guardia Costiera a settembre 2023.

Bullet Executive Summary

La situazione dei migranti nel Mediterraneo continua a essere una questione di estrema rilevanza e urgenza. Le accuse contro la Guardia Costiera Greca, se confermate, rappresentano una grave violazione dei diritti umani e del diritto internazionale. È fondamentale che le indagini siano condotte in modo trasparente e che i responsabili siano chiamati a rispondere delle loro azioni.

Invecchiamento e cura: La vulnerabilità dei migranti, spesso anziani e malati, richiede un’attenzione particolare alle loro condizioni di salute e alla necessità di cure adeguate durante i viaggi pericolosi.

Migrazioni: Le migrazioni forzate sono spesso il risultato di conflitti, persecuzioni e condizioni economiche disperate. La comunità internazionale deve lavorare insieme per trovare soluzioni umanitarie e legali per proteggere i diritti dei migranti.

Accoppiamento e vita di coppia: Le famiglie separate durante i viaggi migratori affrontano traumi significativi. È essenziale fornire supporto psicologico e assistenza per il ricongiungimento familiare.

Famiglia moderna: La protezione dei nuclei familiari durante le migrazioni è cruciale per garantire la stabilità e il benessere dei migranti. Le politiche devono essere orientate a mantenere unite le famiglie e a fornire loro sicurezza e supporto.

In conclusione, la questione dei migranti nel Mediterraneo non è solo un problema di sicurezza e legalità, ma anche una questione umanitaria che richiede una risposta compassionevole e coordinata da parte di tutti gli attori coinvolti.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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