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Scopri come invecchiare bene: le nuove strategie per una vecchiaia attiva e felice

Approfondisci le sfide e le opportunità dell'invecchiamento attivo, dalla sostenibilità economica ai nuovi modelli abitativi, per garantire una vita dignitosa e serena agli anziani.
  • Entro il 2050, la proporzione di anziani raddoppierà, passando dall’11% al 22% della popolazione totale.
  • Nei prossimi cinque anni, il numero di individui di età uguale o superiore a 65 anni supererà quello dei bambini al di sotto dei cinque anni.
  • Promuovere l'invecchiamento attivo può prolungare l'apporto produttivo delle persone anziane e contenere la spesa per servizi sociosanitari e il consumo di farmaci.

Viviamo in un’epoca straordinaria, in cui l’aspettativa di vita si allunga e evolve la nostra concezione della vecchiaia. Non più circoscritta alla fase finale e difficile della vita, la vecchiaia non è più vista come un peso per la società, ma come un periodo ricco di possibilità e potenzialità. In questo editoriale, rifletteremo su come affrontare le sfide dell’invecchiamento, parlando di sostenibilità economica, nuovi modelli abitativi e dell’importanza di una rete di supporto solida per garantire una vecchiaia dignitosa e serena.

Invecchiare è bello. Il desiderio comune è raggiungere l’età avanzata in salute, belli e curati. Tuttavia, la rapidità e la quantità dell’invecchiamento pongono sfide al nostro sistema. Con la prospettiva di vivere fino a 100 o 120 anni, è essenziale garantire la sostenibilità economica e sviluppare nuovi modelli abitativi per gli anziani. La sostenibilità economica non riguarda solo gli aspetti sociosanitari, ma deve integrarsi con una visione economica complessiva. È urgente che i governi intervengano con nuovi modelli e riformulino il sistema, dall’assistenza sanitaria all’abitazione.

Garantire benessere nelle città

Nelle grandi città, l’isolamento degli anziani è un problema crescente. Molte persone anziane vivono sole, spesso vedove, e i figli devono lavorare fino a tarda età. L’isolamento va affrontato. È necessario sviluppare soluzioni per rendere le città più vivibili e accoglienti per gli anziani. Le case di riposo tradizionali devono evolversi. I nuovi anziani sono diversi dalle generazioni precedenti: sono più in salute, con esigenze, desideri e abitudini diverse. Come adattare le abitazioni per i nuovi anziani? Come collegare le generazioni e affrontare la denatalità?

La denatalità è un problema enorme, soprattutto nelle grandi città dove manca il sostegno di vicinato. Gli anziani autosufficienti, che presentano normali acciacchi dovuti all’età come difficoltà a muoversi, dolori alle articolazioni e alla schiena, non necessitano di una casa di riposo, ma di un ambiente che supporti le loro esigenze quotidiane. Dobbiamo accettare, proteggere, curare e valorizzare la vecchiaia. È fondamentale rivedere il sistema abitativo, adattando le abitazioni alle nuove esigenze degli anziani, promuovendo la socialità e prevenendo l’isolamento. Le città devono diventare luoghi dove invecchiare bene, in salute e in compagnia.

Prospettive e cambio di paradigma

L’invecchiamento della popolazione rappresenta una ridistribuzione demografica senza precedenti. Entro il 2050, la proporzione di anziani raddoppierà, passando dall’11% al 22% della popolazione totale. Nei prossimi cinque anni, per la prima volta, il numero di individui di età uguale o superiore a 65 anni supererà quello dei bambini al di sotto dei cinque anni. L’incremento della popolazione anziana è evidente nei Paesi in via di sviluppo e, soprattutto, nei Paesi industrializzati, dove il segmento di popolazione che aumenterà maggiormente sarà quello degli ultraottantenni.

Parallelamente all’aumentata aspettativa di vita, si assiste a una transizione epidemiologica nella patologia emergente: dalle malattie infettive e carenziali, si passa a una preponderanza di malattie cronico-degenerative. Nei Paesi più ricchi, il maggior carico di malattia è attribuibile alle patologie cardio e cerebrovascolari, ai disturbi neuropsichiatrici, alla depressione, alla malattia di Alzheimer e ad altre forme di demenza. Nei Paesi in via di sviluppo ad alto reddito, il numero di soggetti con disabilità, principalmente dovute a malattie non trasmissibili, aumenterà proporzionalmente alla crescita della popolazione, con una alta percentuale nelle classi di età più avanzata.

Prospettive sociosanitarie e assistenziali

Per affrontare la sfida dell’invecchiamento della popolazione, è necessario che il sistema sociale e sanitario si adegui ai mutamenti e alle nuove esigenze, evitando l’ospedalizzazione e prediligendo interventi sul territorio, mirati alla prevenzione, riabilitazione, facilitazioni ambientali e sostegno economico, sociale e motivazionale dell’anziano e della famiglia. Una possibile risposta a questa esigenza è rappresentata dalla rete integrata dei servizi sociosanitari e dall’interazione di diverse figure professionali (medico, assistente sociale, infermiere professionale, fisioterapista, ecc.).

Attraverso una valutazione multidimensionale, è possibile analizzare lo stato di salute fisica e psichica, il livello di disabilità e handicap, la situazione familiare, socioambientale ed economica, e il rischio di perdita dell’autosufficienza. Per delineare un programma di intervento adatto e realizzabile, l’attività di valutazione deve conoscere le strutture e i servizi disponibili. La rete integrata dei servizi dovrebbe essere uno strumento per coordinare gli interventi destinati agli anziani, migliorandone l’impatto benefico e indirizzando, secondo criteri etici, logici ed economici, l’allocazione delle scarse risorse per prolungare il mantenimento di una vita attiva.

Bullet Executive Summary

In conclusione, l’invecchiamento attivo rappresenta una sfida e un’opportunità per la nostra società. È fondamentale promuovere politiche che favoriscano la salute, la partecipazione e la sicurezza degli anziani, migliorando la qualità della loro vita. La sostenibilità economica, i nuovi modelli abitativi e una rete di supporto solida sono elementi chiave per affrontare questa sfida. L’invecchiamento attivo non riguarda solo la sfera individuale, ma ha benefici evidenti anche per la società nel suo complesso, contribuendo a risolvere le principali sfide legate all’invecchiamento della popolazione.

Nozione base: L’invecchiamento attivo, come definito dall’OMS, ottimizza le opportunità di salute, partecipazione e sicurezza per migliorare la qualità della vita delle persone che invecchiano. Promuovere l’invecchiamento attivo può prolungare l’apporto produttivo delle persone anziane e contenere la spesa per servizi sociosanitari e il consumo di farmaci.

Nozione avanzata: La ricerca scientifica sull’invecchiamento deve essere potenziata e finanziata come disciplina indipendente e complessa. Investire nella ricerca può assicurare un ritorno significativo per la società, individuando i fattori che favoriscono l’invecchiamento attivo in buona salute e traducendo i risultati in percorsi di best practices.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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