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- La metformina ha rallentato il declino cognitivo nei macachi, mostrando un'attività neuronale simile a scimmie più giovani di sei anni.
- Effetti osservati su vari tessuti, tra cui polmone, rene e cervello, con una riduzione dell'infiammazione cronica.
- Studio su 123 partecipanti di età compresa tra 70 e 90 anni ha mostrato una riduzione del rischio di sviluppo di demenza.
La Metformina: Un Farmaco Contro l’Invecchiamento?
La metformina, un farmaco comunemente utilizzato per il trattamento del diabete di tipo 2, sta emergendo come una possibile soluzione per rallentare l’invecchiamento. Uno studio recente ha monitorato per oltre tre anni un gruppo di macachi cynomolgus maschi, rivelando che la somministrazione quotidiana di metformina ha rallentato il declino cognitivo e preservato la funzione epatica. Le scimmie trattate con metformina hanno mostrato un’attività neuronale simile a quella di scimmie più giovani di sei anni, equivalente a circa 18 anni umani. Questo suggerisce che, sebbene la morte sia inevitabile, l’invecchiamento come lo conosciamo potrebbe non esserlo.
Il farmaco, somministrato da più di sei decenni per ridurre la glicemia, ha mostrato effetti che superano il trattamento del diabete, spingendo i ricercatori a investigarne l’uso contro il cancro, le patologie cardiovascolari e il deterioramento legato all’età. Tuttavia, la sua efficacia contro l’invecchiamento non è stata testata direttamente nei primati fino ad ora. I ricercatori hanno osservato che la metformina ha rallentato l’invecchiamento biologico di molti tessuti, tra cui polmone, rene, fegato, pelle e lobo frontale del cervello, e ha frenato l’infiammazione cronica, un segno distintivo dell’invecchiamento.
Lo studio non era destinato a determinare se il farmaco estendesse la longevità degli animali, ma ha dimostrato un prolungamento degli anni in salute, ovvero il periodo in cui un organismo gode di buona salute. Ciò significa che la metformina può “riavvolgere efficacemente l’età degli organi” nelle scimmie, secondo Guanghui Liu, uno dei ricercatori principali. Gli autori hanno anche individuato un possibile meccanismo attraverso cui il farmaco tutela il cervello: attiva una proteina chiamata NRF2, che protege le cellule dai danni causati da lesioni e infiammazioni.
Sebbene le scoperte sembrino promettenti, ulteriori indagini sono necessarie per confermare l’efficacia della metformina come agente anti-invecchiamento negli esseri umani. Attualmente, Liu e i suoi colleghi hanno avviato una sperimentazione su persone in collaborazione con l’azienda biofarmaceutica Merck per verificare se il farmaco ritarda l’invecchiamento negli esseri umani.
- 🌟 Una scoperta promettente nel campo dell'invecchiamento......
- 🚨 Le possibili implicazioni negative della metformina......
- 🤔 E se la metformina non fosse solo per i diabetici?......
La Florida e il Dibattito sui Vaccini mRNA
In un contesto diverso ma altrettanto rilevante per la salute pubblica, la Florida ha recentemente sconsigliato l’uso dei vaccini mRNA contro il Covid-19 negli anziani. Questa decisione, presa dall’amministrazione del governatore Ron DeSantis, ha sollevato dubbi sulla sicurezza e l’efficacia dei vaccini mRNA di Pfizer e Moderna, anche per gli adulti più anziani e le persone con problemi di salute di base. La guida aggiornata per gli operatori sanitari suggerisce di dare priorità ai vaccini e ai trattamenti senza mRNA, basandosi su alti tassi di immunità da infezioni precedenti e sui “dati attualmente disponibili”.
Numerosi studi hanno dimostrato che i vaccini di Pfizer e Moderna sono associati a un piccolo ma aumentato rischio di miocardite, una rara malattia cardiaca, specialmente nei giovani uomini. Tuttavia, il rischio di miocardite è significativamente maggiore in caso di infezione da Covid e spesso risulta essere più grave rispetto alla condizione associata al vaccino. Questa decisione della Florida va contro il parere delle agenzie sanitarie federali e di altri esperti medici sulla sicurezza dei vaccini Covid.
Metformina e Rischio di Demenza
La metformina non smette di stupire per i suoi effetti al di fuori del contesto diabetologico. Recenti studi suggeriscono che il farmaco potrebbe rallentare il declino cognitivo, un processo che può portare all’avvento delle demenze. Uno studio australiano ha monitorato per sei anni 123 partecipanti affetti da diabete di tipo 2 di età compresa tra i 70 e i 90 anni. I risultati hanno mostrato che i diabetici trattati con metformina presentavano un rallentamento considerevole del declino mentale e una riduzione del rischio di sviluppo di demenza rispetto a quelli che non assumevano il farmaco.
Il diabete di tipo 2, che rappresenta il 90% dei casi di diabete, può portare a diverse complicazioni, tra cui il declino mentale. La metformina ha dimostrato di essere efficace anche nei pazienti più anziani, portando all’attenzione un possibile nuovo effetto del farmaco che non si conosceva. Tuttavia, rimane da approfondire se la metformina possa produrre questi effetti nelle persone che non soffrono di diabete ma hanno un normale metabolismo del glucosio.
Bullet Executive Summary
La metformina, un farmaco utilizzato da decenni per il trattamento del diabete di tipo 2, sta emergendo come una possibile soluzione per rallentare l’invecchiamento e il declino cognitivo. Studi recenti su scimmie e anziani affetti da diabete hanno mostrato risultati promettenti, suggerendo che il farmaco potrebbe “riavvolgere” l’età biologica di vari tessuti e ridurre il rischio di demenza. Tuttavia, saranno necessarie ulteriori ricerche per confermare questi effetti negli esseri umani. Nel frattempo, la Florida ha sconsigliato l’uso dei vaccini mRNA contro il Covid-19 negli anziani, sollevando dubbi sulla sicurezza e l’efficacia di questi vaccini.
Il tema dell’invecchiamento e della cura è complesso e multifattoriale. La metformina rappresenta una speranza per un invecchiamento più sano, ma è essenziale continuare a esplorare altre terapie e approcci. La sostenibilità del sistema pensionistico moderno dipende anche dalla nostra capacità di mantenere la popolazione anziana in buona salute il più a lungo possibile. Riflettiamo su come possiamo migliorare la qualità della vita degli anziani, non solo attraverso farmaci innovativi ma anche promuovendo stili di vita sani e politiche pubbliche efficaci.