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Perché la provincia di Terni sta affrontando una crisi demografica senza precedenti?

Scopri come l'invecchiamento e lo spopolamento stiano colpendo Terni, con un tasso di invecchiamento del 284% e solo il 39% della forza lavoro impiegata.
  • L'indice d'invecchiamento ha raggiunto il 284%, molto oltre la media italiana del 193%.
  • Solo il 39% della forza lavoro è impiegato, con 85.000 individui occupati su 216.000 residenti.
  • Il 30% della gioventù è classificato come NEET, senza occupazione né formazione.

La provincia di Terni si presenta con una situazione demografica preoccupante; l’indice d’invecchiamento è balzato fino a toccare il 284%, nettamente superiore alla media italiana del 193%. In termini concreti, ciò significa che per ogni 100 ragazzi sotto i quindici anni ci sono ben 284 anziani oltre i 65. Tale disavanzo nella distribuzione anagrafica coesiste con uno strisciante fenomeno di spopolamento: moltissimi giovani lasciano questa terra cercando fortune altrove. A rendere le cose ancora più critiche ci pensa un tasso di natalità insufficiente a pareggiare quello dei decessi, esacerbando così il già evidente calo della popolazione.

Il Mercato del Lavoro: Una Crisi Persistente

Nella provincia di Terni, l’andamento del mercato lavorativo manifesta un quadro poco rassicurante: solo il 39% della forza lavoro risulta effettivamente impiegato. A fronte dei circa 216.000 residenti complessivi, soltanto 85.000 persone riescono a trovare occupazione. Nonostante qualche segnale positivo nei tassi d’impiego registrato recentemente, c’è un inquietante aumento nell’utilizzo degli ammortizzatori sociali come la cassa integrazione e i salari medi rimangono al di sotto dei livelli precedenti. È soprattutto la gioventù a trovarsi in difficoltà; infatti cresce in modo significativo la proporzione dei NEET (Not in Education, Employment, or Training), rappresentando ben il 30% della popolazione senza impiego né formazione.

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  • Politiche fallimentari hanno portato a questo disastro... ❌...
  • E se vedessimo l'invecchiamento come un'opportunità...? 🔍...

Pensioni e Povertà: Un Quadro Preoccupante

Nella provincia di Terni si assiste a una complessa congiuntura economica caratterizzata da basse pensioni e un incremento della povertà. Considerando che tra i 66.000 anziani beneficiari della previdenza sociale – rappresentativi del 31% dell’intera popolazione – ben la metà percepisce somme inferiori a 1.400 euro lordi mensili, è inaccettabile constatare come circa 20.000 pensionati debbano arrangiarsi con appena 1.000 euro lordi al mese. Tale scenario disastroso non influisce solamente sui residenti in stato di quiescenza: infatti, si registra anche un aumento delle famiglie costrette a vivere al di sotto della soglia minima per poter considerare dignitosa la vita quotidiana, evidenziando così come questo dramma economico interessi pure gli individui ancora attivi nel mondo del lavoro.

Un Appello per il Cambiamento: Lavoro, Salute, Sviluppo e Welfare

In risposta a tali problematiche emergenti, risalta il richiamo accorato della CGIL di Terni riguardo all’imperativo d’azione immediata, articolando le proprie istanze attorno a quattro assi cruciali: welfare, sostenibilità lavorativa, salute pubblica, nonché allo sviluppo territoriale. Si evidenzia l’urgenza nel contrastare il fenomeno sempre più dilagante della povertà attraverso strategie mirate a favorire forme occupazionali durature ed eccellenti; altresì si sostiene una riforma del welfare da indirizzare prioritariamente verso i servizi sanitari collettivi. È nei propositi sindacali lo stimolo ad invertire radicalmente il corso delle attuali decisioni governative investendo nel comparto pubblico insieme al rinvigorimento del disegno dello sviluppo locale, essenziale per affrontare gli interrogativi legati alla sostenibilità economica ed elevare gli standard esistenziali nella provincia.

Il processo naturale dell’invecchiamento comporta inevitabili trasformazioni su livelli fisici sì ma anche mentali oltreché sociali. Nel contesto specificamente ternano, caratterizzato dall’accelerata crescita demografica degli anziani, assume particolare rilievo incentivare misure efficaci in termini assistenziali per assicurarsi che questa fascia popolazionale riceva quel sostegno necessario.
Ciò deve tradursi non solo nell’assicurazione del libero accesso ai servizi sanitari appropriati ma anche nello strutturarsi di programmi socializzati volti a combattere sentimenti di isolamento o solitudine tra gli individui più fragili. Il tema dell’invecchiamento, trattato a livelli avanzati, si intreccia indissolubilmente con la questione della sostenibilità del nostro sistema pensionistico. Con il rapido aumento della popolazione anziana e il crescente numero di pensionati, risulta essenziale procedere a riforme nel sistema previdenziale al fine di assicurarne una durata nel tempo. Ciò potrebbe tradursi nell’introduzione di modelli pensionistici caratterizzati da maggiore flessibilità nonché nella promozione dell’estensione della carriera lavorativa, affinché si possa trovare un equilibrio tra necessità economiche e sociali. Un’analisi attenta di tali dinamiche è capace di accrescere la consapevolezza riguardo alle difficoltà che la nostra società deve fronteggiare, sollecitando inoltre un dibattito produttivo sulle modalità per gestirle efficacemente.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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