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- L’Italia al quinto posto per aspettativa di vita, ma la solitudine è un problema significativo per molti anziani.
- Il Ministero della Salute raccomanda 150 minuti di attività fisica a settimana per gli anziani, riducendo il rischio di depressione e declino cognitivo.
- Il progetto Passi d'Argento coinvolge circa 3.800 persone over 65 per monitorare la salute e la qualità della vita.
L’invecchiamento è un processo naturale che porta con sé nuove sfide e opportunità. La terza età, spesso vista come una fase discendente della vita, può essere trasformata in un periodo di energia e salute attraverso l’ottica dell’active ageing, o invecchiamento attivo. Questo approccio, sviluppato nel 2002 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), promuove uno stile di vita sano e il benessere psico-fisico, incoraggiando abitudini salutari, l’impegno in attività significative e l’inserimento in una rete di supporto sociale.
In Italia, l’aumento della longevità ha portato il paese al quinto posto per aspettativa di vita. Tuttavia, l’ingresso nell’età anziana è spesso associato alla perdita di autosufficienza e alla contrazione della partecipazione alla vita sociale. La solitudine, dovuta alla perdita di affetti, al pensionamento e a problemi di salute, colpisce molti anziani. Uno studio di Harvard ha correlato l’isolamento in età avanzata con un aumento del rischio di patologie cardiovascolari. Per prevenire tali rischi, è cruciale adottare uno stile di vita basato su attività fisica regolare e un’alimentazione sana, come la dieta mediterranea, ricca di antiossidanti e consigliata contro le malattie neurodegenerative.
Il Ministero della Salute raccomanda agli anziani di praticare almeno 150 minuti di attività fisica a settimana per migliorare la salute cardiorespiratoria e muscolare, riducendo il rischio di depressione e declino cognitivo.
Terza età come risorsa: politiche per l’invecchiamento attivo
L’OMS ha promosso numerose politiche a favore della terza età, tra cui l’istituzione del Decennio delle Nazioni Unite dell’Invecchiamento in Buona Salute (2021-2030). Questa iniziativa mira a creare un ambiente privo di negligenze e discriminazioni, dove è possibile invecchiare preservando l’autonomia e partecipando attivamente alla vita economico-culturale.
Un esempio significativo è l’Indice di Invecchiamento Attivo (AAI), sviluppato dall’OMS e dalla Commissione Europea, che utilizza 22 indicatori per monitorare il livello di invecchiamento attivo di un paese. Il fulcro dell’active ageing risiede nel coinvolgimento attivo sociale e personale, coltivando rapporti umani, partecipando al volontariato, esplorando nuovi hobby e partecipando a eventi e attività ricreative.
Dal 2006, l’iniziativa age-friendly cities dell’OMS ha incoraggiato la creazione di comunità accoglienti e inclusive per tutte le età. Ad esempio, la città indiana di Kochi ha sviluppato strutture mediche e un quadro sanitario favorevole alla terza età, con screening preventivi su vista, udito e demenza. In Spagna, il Centro Comunitario Multiservizi Las Nieves, co-gestito dai membri della comunità, ha dimostrato l’impatto positivo dell’active ageing, fornendo risorse per la mobilità e facilitando l’accesso agli anziani.
Progetto Passi d’Argento: un occhio attento alla salute e al benessere degli anziani
Il progetto Passi d’Argento, promosso dal Centro di Prevenzione e Controllo delle Malattie del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali e coordinato dalla regione Umbria, rappresenta un esempio di sorveglianza attiva della popolazione anziana in Italia. Questo progetto, in collaborazione con il Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute (CNESPS) dell’Istituto Superiore di Sanità, mira a monitorare lo stato di salute e la qualità della vita nella terza età.
Il sistema di sorveglianza, sostenibile con le risorse dei servizi socio-sanitari, permette di monitorare l’evoluzione delle problematiche sociali e sanitarie legate all’invecchiamento e di valutare l’efficacia degli interventi realizzati. Il progetto coinvolge circa 350 operatori dell’area sociale e sanitaria, che intervisteranno circa 3.800 persone con più di 65 anni, utilizzando un questionario standardizzato.
Le informazioni raccolte consentiranno di descrivere lo stato di salute e la qualità della vita della popolazione anziana, suddivisa in quattro aree: anziani-risorsa, anziani a rischio di fragilità, anziani fragili e anziani non autosufficienti o disabili. Questo approccio favorirà strategie di intervento che coinvolgono specialisti del settore e l’intera società civile, promuovendo una nuova concezione dell’invecchiamento e del ruolo della persona anziana.
Giornata mondiale della salute 2012: anziani sani e attivi
Il tema del World Health Day 2012, “Ageing and health: good health adds life to years” (Invecchiamento e salute: la buona salute aggiunge vita agli anni), ha sottolineato l’importanza di promuovere un invecchiamento sano e attivo. L’Italia, con una delle maggiori proporzioni di persone ultra 64enni, rappresenta un caso emblematico. Le proiezioni Istat indicano che nel 2051 un italiano su tre avrà più di 64 anni.
L’aumento dell’aspettativa di vita è accompagnato da un aumento delle patologie cronico-degenerative legate all’invecchiamento, con conseguente crescita dei costi assistenziali e difficoltà di sostenibilità dell’assistenza. L’OMS ha tracciato una strategia di promozione della salute e valorizzazione della persona ultra 64enne attraverso l’active ageing, favorendo una diversa concezione dell’invecchiamento e un nuovo ruolo per gli anziani nella società.
Il documento strategico dell’OMS “Active ageing. A policy framework” definisce l’invecchiamento attivo come «il processo di ottimizzazione delle opportunità di salute, partecipazione e sicurezza per migliorare la qualità di vita delle persone anziane». Questo approccio permette agli individui di realizzare il proprio benessere fisico, sociale e mentale, partecipando attivamente alla società e ricevendo protezione e cura.
Bullet Executive Summary
In conclusione, l’invecchiamento attivo rappresenta una sfida e un’opportunità per le società moderne. Promuovere uno stile di vita sano e il benessere psico-fisico degli anziani non solo migliora la loro qualità di vita, ma arricchisce anche l’intera collettività. Le politiche e i progetti come il Passi d’Argento dimostrano l’importanza di un approccio integrato e partecipativo, che coinvolga tutte le fasi della vita di una persona.
Una nozione base di invecchiamento e cura è che l’adozione di comportamenti salutari e la partecipazione attiva alla vita sociale possono prevenire molte delle problematiche legate all’età avanzata. Un’ulteriore nozione avanzata è che l’integrazione delle nuove tecnologie e la creazione di ambienti age-friendly possono migliorare significativamente l’indipendenza e la qualità della vita degli anziani.
Riflettiamo su come possiamo contribuire a creare una società più inclusiva e solidale, dove ogni individuo, indipendentemente dall’età, possa vivere con dignità e soddisfazione.