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- La crescita economica della Calabria nel 2023 è stata del 0,6%, inferiore alla media del Mezzogiorno e nazionale.
- Il tasso di partecipazione al mercato del lavoro è risalito ai livelli del 2019, nonostante il calo demografico.
- Investimenti aumentati grazie a misure di sostegno pubblico, con un focus su efficienza energetica e energia fotovoltaica.
L’economia calabrese nel 2023 ha registrato una crescita dello 0,6%, una performance inferiore alla media del Mezzogiorno e al di sotto della media nazionale. Nonostante ciò, l’economia regionale continua la sua fase di recupero dopo la crisi pandemica, raggiungendo livelli superiori ai valori pre-pandemici. Tuttavia, il quadro macroeconomico è stato influenzato dalla perdita di potere d’acquisto delle famiglie e dall’irrigidimento delle condizioni di accesso al credito. L’andamento dei consumi è stato meno favorevole rispetto agli investimenti.
Questo emerge dal rapporto annuale sull’economia della Calabria della filiale di Catanzaro della Banca d’Italia, guidata dal direttore Marcello Malamisura, affiancato dal vice direttore Rizieri Bruno e dai redattori del report: Giuseppe Albanese, Tonino Covelli, Iconio Garrì, Enza Maltese e Graziella Mendicino. Il direttore Malamisura ha sottolineato dati preoccupanti riguardo all’occupazione e alle dinamiche demografiche. Nonostante la crescita dell’occupazione, la popolazione in Calabria si è ridotta negli ultimi vent’anni, influenzando la partecipazione al mercato del lavoro. L’invecchiamento della popolazione e il saldo migratorio interno negativo, con molti giovani istruiti che lasciano la regione, rappresentano fattori critici per il futuro.
La situazione economica potrebbe beneficiare della forte frenata dell’inflazione alla fine del 2023 nella regione e del calo dei prezzi dei beni energetici. Tuttavia, possibili rischi al ribasso per la crescita potrebbero derivare dall’acuirsi delle tensioni geopolitiche e dall’incertezza sulla fiducia degli operatori economici.
Il Settore delle Imprese e il Mercato del Lavoro
Nel 2023, la crescita del fatturato a prezzi costanti delle imprese ha rallentato, contribuendo alla modesta dinamica del terziario, settore prevalente dell’economia regionale. L’andamento migliore si è registrato nelle costruzioni, con l’aumento dell’attività nel comparto delle opere pubbliche che ha compensato il rallentamento dell’edilizia residenziale privata. La produzione è scesa nell’industria, essenzialmente per le imprese di minori dimensioni, e nel settore agricolo, scontando gli effetti di fenomeni climatici avversi.
Nonostante il peggioramento delle condizioni di finanziamento, gli investimenti sono aumentati, beneficiando di misure di sostegno pubblico. Sono cresciuti in particolare quelli destinati a migliorare l’efficienza energetica e incrementare l’utilizzo e la produzione di energia fotovoltaica, favoriti da una nuova accelerazione della capacità produttiva da fonti rinnovabili nell’ultimo biennio. Malgrado l’aumento degli oneri finanziari, la redditività delle imprese resta elevata, riflettendo l’aumento dei prezzi di vendita e la modesta dinamica del costo del lavoro. La liquidità aziendale rimane sui livelli consistenti raggiunti nel biennio 2020-21, contribuendo al mantenimento di tassi contenuti di mortalità aziendale e al rafforzamento della situazione economica e finanziaria delle imprese calabresi, da un decennio.
La performance dell’economia regionale è condizionata dalla quota contenuta di nuove imprese ad alta crescita, soprattutto in settori a maggiore intensità di tecnologia e conoscenza. La Calabria si caratterizza per una bassa presenza di imprese multinazionali, che potrebbero contribuire alla crescita economica, alla creazione di occupazione e al trasferimento di competenze tecnologiche.
L’occupazione è aumentata nel 2023, sia nella componente autonoma che in quella dipendente, alimentata da un ampio ricorso ai contratti a tempo indeterminato. Il tasso di partecipazione al mercato del lavoro è risalito sui livelli del 2019, contrastando parzialmente l’effetto negativo del calo demografico degli ultimi dieci anni. Tuttavia, la dinamica della popolazione in età da lavoro risente del peggioramento dei saldi naturali, dell’invecchiamento della popolazione e delle emigrazioni. Nonostante l’aumento delle persone in cerca di impiego, la difficoltà di reperimento della manodopera segnalata dalle imprese è cresciuta, riguardando principalmente figure tecniche o a elevata specializzazione.
Il Mercato del Credito e la Finanza Pubblica Decentrata
Nel 2023, l’espansione del credito bancario si è arrestata, rispecchiando una riduzione della domanda di prestiti connessa al peggioramento delle condizioni di finanziamento. Questa dinamica deriva dal rallentamento dei prestiti alle famiglie e dal calo per il settore produttivo, interessato principalmente dalle imprese di minori dimensioni, e dall’accelerazione dei rimborsi dei prestiti garantiti concessi durante la pandemia. Il tasso di deterioramento del credito è lievemente risalito, ma su livelli contenuti. I depositi bancari di famiglie e imprese sono rimasti invariati, mentre il valore di mercato dei titoli detenuti presso il sistema bancario è cresciuto, grazie all’afflusso di risorse verso nuove emissioni di strumenti di debito, specialmente titoli di Stato, legato alla ricerca di maggiori rendimenti in un contesto di elevata inflazione.
La spesa degli enti territoriali è significativamente aumentata nel 2023. Nella parte corrente, l’adeguamento di utenze e canoni e i trasferimenti a famiglie e imprese per fronteggiare l’aumento dei costi energetici hanno avuto un ruolo rilevante, così come il maggiore ricorso a personale a tempo determinato e incarichi esterni legati al potenziamento della capacità amministrativa per i progetti del PNRR. Nel comparto sanitario, la situazione del personale rimane fragile, a seguito del modesto turnover registrato negli ultimi anni, e peserà l’uscita per pensionamento di un numero significativo di figure professionali.
La spesa in conto capitale è accelerata, riflettendo la chiusura dei programmi comunitari 2014-20 e l’intensificarsi degli interventi di attuazione del PNRR, riguardanti l’acquisizione di beni immateriali, la digitalizzazione della pubblica amministrazione e la realizzazione di infrastrutture. Tra gli ambiti di intervento pubblico in maggior ritardo si segnala il contrasto al dissesto idrogeologico, che potrebbe trovare sostegno dall’inserimento tra gli obiettivi dei programmi comunitari 2021-27, lentamente avviandosi.
Gli incassi degli enti territoriali sono cresciuti, trainati dai trasferimenti statali; le entrate tributarie sono condizionate dalla ridotta capacità fiscale dei contribuenti calabresi e dalla bassa velocità di riscossione degli enti. La situazione di bilancio è migliorata ma rimane ancora peggiore rispetto al resto del Paese, soprattutto per Province e Comuni di maggiore dimensione.
Bullet Executive Summary
In sintesi, l’economia calabrese nel 2023 ha mostrato segni di recupero, ma continua a essere influenzata da fattori critici come l’invecchiamento della popolazione e la migrazione dei giovani. Questi elementi, uniti a un quadro macroeconomico complesso e a sfide nel mercato del lavoro e del credito, rappresentano sfide significative per il futuro della regione.
Nozione base: L’invecchiamento della popolazione è un fenomeno globale che comporta un aumento della percentuale di persone anziane nella società. Questo può influenzare negativamente la forza lavoro e aumentare la pressione sui sistemi di welfare.
Nozione avanzata: Le migrazioni interne ed esterne possono avere un impatto significativo sulle dinamiche demografiche e economiche di una regione. La perdita di giovani istruiti, spesso definita “fuga dei cervelli”, può ridurre il potenziale di innovazione e crescita economica, rendendo cruciale l’implementazione di politiche che incentivino il ritorno o la permanenza dei talenti locali.
Riflettendo su questi temi, è evidente quanto sia importante per le comunità locali e i decisori politici affrontare con urgenza le sfide demografiche e economiche, promuovendo un ambiente favorevole alla crescita sostenibile e all’inclusione sociale.