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Come la Casa del Rifugiato a Taranto sta affrontando l’emergenza abitativa?

Scopri come il progetto LGNet2 e la Festa dell'integrazione stanno cambiando la vita dei migranti a Taranto, creando soluzioni innovative per l'accesso agli alloggi.
  • La Casa del Rifugiato a Taranto offre alloggio ai migranti in attesa di sistemazione, colmando un vuoto critico nel sistema abitativo.
  • Il progetto LGNet2, finanziato dall'Unione Europea, ha coinvolto 16 grandi città italiane, inclusa Taranto, per migliorare l'integrazione dei migranti.
  • La nuova strategia prevede la creazione di 'one-stop-shop', sportelli unici di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati, per facilitare l'accesso ai servizi.

TARANTO – L’emergenza abitativa è un problema crescente nella città di Taranto, dove i migranti trovano sempre più difficile accedere a un alloggio in affitto. La mancanza di una politica abitativa generale aggrava la situazione, colpendo non solo i migranti ma l’intera popolazione. Monica Ricchiuti, responsabile unico del progetto Sai del Comune di Taranto, ha sottolineato come sia difficile per una famiglia normale con un lavoro stabile soddisfare i requisiti per accedere a un affitto, e ancora più complesso per chi ha contratti a tempo determinato.

Hassan Diakitè, mediatore culturale, ha denunciato le difficoltà che i migranti incontrano nel stipulare contratti di affitto, nonostante abbiano contratti di lavoro e documenti in regola. Questo crea un circolo vizioso: senza residenza è difficile ottenere documenti, senza documenti è difficile trovare lavoro, e senza lavoro non si può trovare casa. Un anno dopo, la situazione non è cambiata. L’assessora ai Servizi Sociali, Gabriella Ficocelli, ha dichiarato che l’emergenza abitativa è una priorità e che la Casa del Rifugiato è stata creata per ospitare i migranti in attesa di una sistemazione.

Il Progetto LGNet2 e la Festa dell’Integrazione

Il 26 settembre a Taranto, presso la Casa del Rifugiato in via Della Croce 90, si terrà la “Festa dell’integrazione”, il primo evento realizzato dalla cooperativa Isola nell’ambito del progetto LGNet2. Questo progetto, finanziato dall’Unione Europea e coordinato dal Ministero dell’Interno in collaborazione con l’Anci, è stato implementato in 16 grandi città italiane, tra cui Taranto. La cooperativa Isola, impegnata da anni nel servizio ai migranti richiedenti protezione internazionale, è responsabile della realizzazione del progetto nel comune di Taranto.

La “Festa dell’integrazione” segna l’inizio di un approccio innovativo all’integrazione, come indicato dal progetto LGNet2. L’assessora Gabriella Ficocelli ha spiegato che il progetto prevede la creazione di un network territoriale di attori pubblici e privati per erogare misure e interventi che favoriscano l’accesso dei migranti a servizi di assistenza lavorativa, abitativa e socio-psico-legale. La nuova strategia di inclusione urbana prevede lo sviluppo di modelli di “one-stop-shop”, sportelli unici di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati, denominati “re-point”, che offrono i principali servizi per l’integrazione sociale in modo coordinato.

Il Ruolo dell’Università e l’Impegno Civico

Per rispondere ai bisogni legali dei migranti, il Dipartimento Jonico dell’Università degli Studi di Bari ha avviato un corso triennale in Scienze giuridiche per l’immigrazione, i diritti umani e l’intercultura. L’obiettivo è creare la figura del mediatore interculturale, formando professionisti con competenze giuridiche che i mediatori culturali attualmente non possiedono, facilitando così l’integrazione burocratica.

Monica Ricchiuti ha sottolineato l’importanza dell’impegno civico delle persone provenienti dai Paesi terzi, che si rendono disponibili per la comunità. Questo impegno è fondamentale per la costituzione di una rete che coinvolga istituzioni, privati e operatori economici, mirata alla sensibilizzazione collettiva e all’inclusione sotto tutti i punti di vista.

La Situazione Abitativa a Bari

A Bari, l’emergenza abitativa è esplosa nuovamente, con un numero crescente di nuclei familiari che finiscono sotto sfratto per morosità incolpevole o per finita locazione. Il movimento di lotta per la casa ha organizzato proteste davanti alla sede dell’assessorato al Patrimonio, denunciando l’insufficienza delle misure adottate dal Comune per far fronte a questa polveriera pronta ad esplodere.

La situazione è aggravata dalla nuova “vena turistica” della città, che sta producendo ondate di sfratti per finita locazione, con i proprietari che moltiplicano i profitti con locazioni brevi. Questo fenomeno sta spopolando i quartieri storici, deportando gli abitanti in periferia e trasformando le aree centrali in vetrine per il turismo usa e getta. Il movimento per la casa accusa il Comune di Bari di non voler procedere con una minima regolamentazione delle strutture ricettive e delle locazioni brevi, come avvenuto in altre città.

Bullet Executive Summary

In conclusione, la nascita della Casa del Rifugiato a Taranto rappresenta un passo significativo nella lotta all’emergenza abitativa e nell’integrazione dei migranti. Questo progetto, supportato dal programma LGNet2 e dall’Unione Europea, mira a creare un network di supporto che coinvolga attori pubblici e privati, offrendo servizi coordinati per l’integrazione sociale. Tuttavia, la situazione abitativa rimane critica, non solo a Taranto ma anche in altre città come Bari, dove l’emergenza abitativa è alimentata da politiche inadeguate e dalla crescente pressione del mercato turistico.

Riflessione personale: L’invecchiamento della popolazione e la crescente migrazione richiedono un ripensamento delle politiche abitative e di integrazione. È fondamentale creare un ambiente inclusivo che permetta a tutti di avere accesso a un alloggio dignitoso e a servizi essenziali. Le politiche di welfare devono essere rafforzate e adattate alle nuove esigenze della società moderna, promuovendo l’integrazione e la coesione sociale.

Nozione avanzata: La sicurezza sociale e la prevenzione dei conflitti sono strettamente legate alla capacità di una società di integrare i nuovi arrivati e di garantire loro diritti e opportunità. Investire in politiche abitative inclusive e in programmi di integrazione non solo migliora la qualità della vita dei migranti, ma contribuisce anche alla stabilità e alla sicurezza della società nel suo complesso.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)

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