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Scopri le verità scioccanti dietro la tratta di esseri umani tra Tunisia e Libia

Un rapporto svela un sistema di tratta di esseri umani gestito da governi statali, sostenuto da accordi con l'Unione Europea e finanziato attraverso fondi europei.
  • Oltre 100.000 individui impediti di lasciare le terre d'origine grazie agli accordi tra UE e Tunisia.
  • Tra il 2023 e il 2024, oltre 80.000 persone sequestrate, deportate e vendute tra Tunisia e Libia.
  • Le prigioni libiche descritte come campi di concentramento, con sopravvivenza legata al pagamento di un riscatto.

La recente pubblicazione del rapporto “State Trafficking” ha portato alla luce un sistema di tratta di esseri umani gestito non da bande criminali, ma da apparati statali. Il documento raccoglie testimonianze di migranti espulsi dalla Tunisia verso la Libia tra il giugno 2023 e il novembre 2024, rivelando un meccanismo di espulsioni e vendita di esseri umani. Questo sistema è stato perfezionato grazie agli accordi tra l’Unione Europea e la Tunisia, che ha impedito a oltre 100.000 individui, in larga parte provenienti dall’Africa subsahariana, di lasciare le terre d’origine. Le testimonianze parlano di arresti indiscriminati basati sul colore della pelle, trasferimenti forzati, abusi sessuali e torture. Le persone vengono vendute alle milizie libiche, dove subiscono ulteriori violenze e torture fino al pagamento di un riscatto. Questo sistema è sostenuto da fondi europei, che finanziano la repressione e l’espulsione, trasformando i migranti in merce di scambio.

Complicità Europea e la Politica della Sicurezza

L’Unione Europea, attraverso accordi con la Tunisia, finanzia indirettamente questo sistema di tratta di esseri umani. L’accordo del luglio 2023 ha formalizzato il sostegno economico a un regime che utilizza i migranti come merce di scambio. Tra il 2023 e il 2024, oltre 80.000 individui sono stati sequestrati, deportati e rivenduti. Questo non è semplicemente una politica migratoria, ma una vera e propria tratta di Stato. Gli Stati membri dell’UE, inclusa l’Italia, sostengono finanziariamente governi autoritari che riducono gli esseri umani a beni commerciabili. La Tunisia è considerata un “paese sicuro”, ma le testimonianze raccontano una realtà di violenze sistematiche e prigionie. Le prigioni libiche sono descritte come campi di concentramento, dove la sopravvivenza dipende dal pagamento di un riscatto. Questo è il prezzo della sicurezza europea, pagato con vite umane.

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  • E se l'Unione Europea usasse questi fondi diversamente?... 🤔...

Il Ruolo della Tunisia e della Libia nel Traffico di Esseri Umani

La ricerca presentata al Parlamento Europeo dimostra che il sistema di vendita di persone migranti tra Tunisia e Libia è gestito da agenti e militari dei due paesi. Gli arresti vengono effettuati dalla Garde Nationale tunisina, che opera in contesti diversi, come in mare o nei luoghi di lavoro. Le persone arrestate vengono trasferite in campi di detenzione vicino alla frontiera libica, dove subiscono violenze e torture. Successivamente, vengono vendute a gruppi armati libici. Le transazioni avvengono per telefono o con la presenza di personale libico nelle infrastrutture tunisine. Le donne sono valutate economicamente in misura maggiore rispetto agli uomini. La fase finale si svolge nei centri di detenzione libici, dove le violenze e le torture continuano. Le testimonianze raccolte evidenziano violazioni del diritto internazionale, come crimini contro l’umanità e tratta di esseri umani.

Conclusioni: Riflessioni su Migrazioni e Diritti Umani

Le testimonianze raccolte nel rapporto “Tratta di Stato” mettono in discussione il ruolo della Tunisia come partner credibile e la complicità dell’Unione Europea in questo sistema di violenze. Gli europarlamentari che hanno presentato il dossier intendono ridiscutere lo statuto di “paese sicuro” assegnato alla Tunisia. La ricerca evidenzia come le politiche di contenimento delle migrazioni abbiano portato a violazioni dei diritti umani e a una drastica riduzione degli arrivi in Italia. Le autorità tunisine, incentivando i blocchi delle partenze, hanno deportato le vittime nel deserto o vendendole alle milizie libiche. Questo sistema di tratta di esseri umani è sostenuto da fondi europei, che finanziano la repressione e l’espulsione.

In un mondo sempre più interconnesso, le migrazioni sono un fenomeno complesso e inevitabile. La nozione di invecchiamento e cura si intreccia con le migrazioni, poiché le società invecchiate richiedono forza lavoro giovane, spesso proveniente da paesi in via di sviluppo. Tuttavia, le politiche migratorie devono rispettare i diritti umani e garantire la dignità delle persone. Un approccio sostenibile alle migrazioni deve considerare le esigenze delle società di accoglienza e dei migranti stessi, promuovendo l’integrazione e la coesione sociale.

A livello avanzato, la sicurezza delle società e la prevenzione delle guerre sono strettamente legate alla gestione delle migrazioni. Le politiche di contenimento e repressione non risolvono le cause profonde delle migrazioni, come i conflitti e la povertà. È necessario un approccio globale che affronti le radici delle migrazioni forzate e promuova lo sviluppo sostenibile nei paesi di origine. Solo attraverso la cooperazione internazionale e il rispetto dei diritti umani possiamo costruire un futuro più giusto e sicuro per tutti.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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