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- Il numero di pensionati italiani all'estero è diminuito del 24% dal 2019 al 2023.
- In Portogallo, i trasferimenti sono scesi da oltre 700 nel 2019 a 114 nel 2023 a causa dell'eliminazione delle agevolazioni fiscali.
- La Tunisia e l'Albania hanno visto un incremento rispettivamente del 46% e del 900% nel numero di pensionati italiani.
- Dal 2019 al 2023, c'è stato un aumento del 25% nei ritorni dei pensionati italiani in patria.
Negli ultimi anni, il numero di pensionati italiani che scelgono di trasferirsi all’estero è diminuito significativamente. Dal 2019 al 2023, si è registrato un calo del 24% nel numero di trasferimenti, una tendenza che ha coinvolto anche destinazioni popolari come il Portogallo. Questo declino è stato in parte attribuito alla rimozione delle agevolazioni fiscali che il governo portoghese aveva offerto ai residenti stranieri, tra cui un’imposta fissa del 10% per i pensionati, che è stata eliminata nel 2024. In generale, le pensioni pagate all’estero dall’INPS rappresentano il 2,3% del totale delle pensioni erogate, con oltre 310.000 pensioni pagate in circa 160 Paesi nel 2023, per un importo complessivo di circa 1,6 miliardi di euro.
Le Destinazioni e i Motivi del Declino
Tradizionalmente, i pensionati italiani si trasferiscono in paesi che offrono vantaggi economici e fiscali, o per ricongiungersi con familiari già all’estero. Tuttavia, il numero di pensionati che si trasferiscono in Portogallo è sceso drasticamente da oltre 700 nel 2019 a solo 114 nel 2023. Anche le partenze verso la Spagna e i paesi dell’Est Europa come Romania, Polonia, Bulgaria e Moldavia sono diminuite. In controtendenza, la Tunisia e l’Albania hanno visto un aumento rispettivamente del 46% e del 900% nel quinquennio. La comunicazione digitale e lo smart working hanno contribuito a ridurre la necessità di trasferirsi, permettendo ai pensionati di mantenere contatti frequenti con i propri cari senza dover lasciare l’Italia.
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Il Ritorno dei Pensionati in Italia
Un altro fenomeno emergente è il ritorno dei pensionati italiani dall’estero. Dal 2019 al 2023, c’è stato un incremento del 25% nei ritorni verso l’Italia. Questo trend è influenzato da vari fattori, tra cui l’aumento globale dei costi della vita e la mancanza di sistemi sanitari pubblici nei paesi di destinazione, che obbliga i pensionati a sottoscrivere costose assicurazioni private. Inoltre, l’eliminazione di vantaggi fiscali in alcuni paesi ha reso meno attraente il trasferimento all’estero. Nel 2022, le domande per ricevere la pensione all’estero sono scese a 4.900, rispetto alle oltre 6.000 del 2018.
Prospettive Future e Riflessioni
Il fenomeno dei pensionati italiani all’estero sta subendo una significativa inversione di tendenza. Mentre in passato molti cercavano di stabilirsi in paesi con costi di vita più bassi e vantaggi fiscali, oggi si assiste a un ritorno verso l’Italia, spinto da considerazioni economiche e di qualità della vita. Questo cambiamento solleva importanti questioni sulla sostenibilità del sistema pensionistico italiano e sulla necessità di adattare le politiche sociali ed economiche per rispondere alle nuove esigenze dei pensionati.
Nel contesto dell’invecchiamento e della cura, è fondamentale comprendere come le decisioni economiche e politiche possano influenzare la qualità della vita degli anziani. La migrazione dei pensionati è spesso guidata dalla ricerca di un equilibrio tra costi e benefici, ma anche da un desiderio di vicinanza familiare e di accesso a servizi essenziali. In un mondo in cui le dinamiche economiche sono in costante evoluzione, è cruciale che le politiche pensionistiche siano flessibili e adattabili per garantire il benessere degli anziani.
Una nozione avanzata di sostenibilità del sistema pensionistico moderno riguarda l’importanza di bilanciare le risorse disponibili con le esigenze di una popolazione in crescita e invecchiamento. Questo implica non solo una gestione oculata delle finanze pubbliche, ma anche l’implementazione di strategie che promuovano l’inclusione sociale e l’accesso equo ai servizi. Riflettere su queste dinamiche può stimolare una maggiore consapevolezza e un impegno collettivo per costruire un futuro più sostenibile e giusto per tutte le generazioni.