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- L'incremento delle pensioni minime è di soli 3 euro mensili, giudicato inadeguato dall'Anp.
- La perdita del potere d'acquisto delle pensioni è pari al 15,7% nell'ultimo decennio secondo l'Inps.
- Il Servizio Sanitario Nazionale riceve appena 460 milioni di euro, cifra insufficiente per le necessità attuali.
Di fronte a questi problemi urgenti, l’organizzazione Anp-Cia sollecita un cambiamento da parte del Parlamento. Riteniamo essenziale garantire diritti e dignità alle persone più vulnerabili ed economicamente svantaggiate attraverso un adeguato ricalcolo delle pensioni e l’innalzamento degli importi minimi a non meno di 800 euro. Ulteriormente, occorre apportare modifiche vantaggiose all’iniziativa Opzione donna e introdurre una pensione iniziale per i giovani cittadini. Ancora più importante è l’esigenza di incrementare notevolmente i fondi assegnati al Servizio Sanitario Nazionale per assicurare il diritto d’accesso alla salute a tutta la popolazione, con un occhio particolare verso gli anziani che vivono in contesti rurali.
Invecchiamento e cura sono temi centrali in questo contesto. L’incremento dell’età media della popolazione impone l’adozione di un sistema previdenziale stabile e servizi sanitari efficienti per offrire agli anziani una vita dignitosa. Diventa imprescindibile rendersi conto che è necessario un intreccio tra politiche economiche e sociali per affrontare efficacemente i problemi legati all’invecchiamento della società.
Una nozione chiave riguarda l’urgenza di ripensare il sistema pensionistico, affinché divenga più giusto e durevole. Ciò comporta non solo l’adeguamento dei livelli pensionistici alle attuali condizioni socio-economiche, ma anche l’investimento nei giovani, affinché siano garantite basi solide per il loro futuro previdenziale. Considerare tali questioni ci sprona a comprendere come gli indirizzi politici presenti condizionino il benessere delle future generazioni.