Quali sono le nuove opportunità per andare in pensione nel 2025?

Con l’avvicinarsi del 2025, il panorama pensionistico italiano si presenta ricco di opzioni che promettono di soddisfare le esigenze di una popolazione lavorativa sempre più diversificata. La legge di bilancio in discussione al Parlamento conferma diverse misure già esistenti, offrendo soluzioni flessibili per chi desidera anticipare il pensionamento. Tra queste, la Quota 103, introdotta nel 2023 e prorogata fino al 2025, rappresenta una valida alternativa per chi ha accumulato 62 anni di età e 41 anni di contributi. Questa misura consente di lasciare il lavoro prima del raggiungimento dei requisiti per la pensione ordinaria, sebbene con un limite massimo sull’importo mensile erogato, pari a quattro volte il trattamento minimo.

Parallelamente, il Bonus Maroni continua a incentivare i lavoratori che, pur avendo maturato i requisiti per la pensione anticipata, scelgono di rimanere attivi. Questa agevolazione si riflette in un incremento netto della retribuzione mensile, poiché il datore di lavoro omette di trattenere i contributi previdenziali spettanti all’INPS. È una scelta che premia la continuità lavorativa, offrendo un vantaggio economico tangibile.

APE Sociale: Un Sostegno per i Lavoratori Fragili

L’APE Sociale, confermata per il 2025, si rivolge a categorie di lavoratori che affrontano particolari difficoltà sociali o lavorative. Questo strumento permette di anticipare il pensionamento a partire dai 63 anni e 5 mesi, con requisiti specifici per diverse categorie. Tra queste, i disoccupati di lungo periodo e i caregiver, che devono aver maturato almeno 30 anni di contributi. Gli invalidi civili con un grado di invalidità pari o superiore al 74% rientrano anch’essi tra i beneficiari, così come gli addetti a lavori gravosi, per i quali è richiesto un requisito contributivo di 36 anni. Per di più, operai edili e professionisti che lavorano con ceramiche e terracotta sono idonei per l’APE Sociale avendo completato almeno un numero minimo di anni contributivi, riconoscendo quanto il loro impiego sia fisicamente impegnativo.

In aggiunta, le lavoratrici con figli hanno la possibilità di beneficiare di una riduzione del requisito di contribuzione di un anno per figlio, con un massimo di riduzione pari a due anni totali. Questo riconosce l’importante ruolo che le donne svolgono nella sfera domestica e professionale.

Opzione Donna: Un’Alternativa per le Lavoratrici

La Opzione Donna rimane disponibile anche nel 2025, offrendo alle lavoratrici la possibilità di accedere alla pensione anticipata in presenza di specifiche condizioni. Destinata a coloro che assistono familiari disabili, alle donne con una disabilità pari almeno al 74% e a quelle impiegate in aziende in crisi, questa misura richiede almeno 35 anni di contributi e 59 anni di età. Tuttavia, l’accesso è limitato a chi si trova in situazioni di svantaggio sociale o economico, e comporta una riduzione dell’assegno pensionistico rispetto alla pensione ordinaria.