E-Mail: [email protected]
- La popolazione di Porto è aumentata del 6,1% dal 2013 al 2023, raggiungendo 248.769 abitanti.
- Incremento del 210,8% di nuovi immigrati tra il 2012 e il 2022.
- La comunità straniera a Porto è cresciuta del 23,1% nel 2022 rispetto all'anno precedente.
Il Contributo degli Immigrati nel Compensare l’Invecchiamento della Popolazione
La città di Porto ha osservato una marcata crescita demografica nell’ultimo decennio, attribuibile principalmente ai movimenti migratori. Come riportato durante il Consiglio economico comunale, la popolazione di Porto è aumentata del 6,1% dal 2013 al 2023, raggiungendo un totale di 248.769 abitanti. Questa crescita è stata sostenuta in gran parte dall’arrivo di nuovi immigrati, con un incremento del 210,8% tra il 2012 e il 2022. Al giorno d’oggi, il 62% dei cittadini ha un’età tra i 14 e i 65 anni, il 26% è over 65, mentre il 12% è al di sotto dei 14 anni.
Il sindaco Rui Moreira ha evidenziato l’importanza di integrare gli immigrati nel tessuto economico e sociale della città. “Oggi Porto è una città più cosmopolita grazie ai flussi migratori che stanno superando il saldo naturale dell’invecchiamento,” ha dichiarato Moreira.
Nel 2022, Porto contava 23.312 residenti stranieri, con un aumento del 23,1% rispetto al 2021. Le comunità provenienti da Mozambico, India, Angola, Brasile e Italia hanno registrato le crescite più significative. Inoltre, ogni giorno circa 140.800 persone si recano a Porto per lavorare o studiare, a cui si aggiungono circa 14.000 turisti.
Questi dati confutano alcune opinioni catastrofiche sul turismo e sottolineano l’importanza di politiche di mobilità e dispersione organizzata per evitare l’iperconcentrazione del turismo in alcune aree della città.
- 👍 Porto diventa più cosmopolita grazie agli immigrati......
- 👎 Troppi turisti stanno congestionando Porto......
- 🤔 E se l'immigrazione fosse solo una soluzione temporanea?... ...
Il Processo di Invecchiamento della Popolazione e le Sue Implicazioni
Il fenomeno dell’invecchiamento della popolazione è evidente nelle maggiori economie europee, con un aumento della speranza di vita media e un rallentamento delle nascite. In Italia, ad esempio, il tasso di fecondità si è avvicinato a un figlio per donna intorno al 2000, per poi risalire lievemente. La speranza di vita è aumentata di oltre cinque anni tra il 1990 e il 2010, raggiungendo oltre 82 anni in Italia e Spagna.
Le proiezioni Eurostat indicano che la speranza di vita alla nascita dovrebbe raggiungere i 88 anni in Italia, Spagna e Francia entro il 2060. Tuttavia, il peso relativo della popolazione in età lavorativa dovrebbe scendere dal 67% al 56% entro il 2070, mentre la quota di anziani è prevista in aumento dal 20% a quasi il 30%.
In Italia, la popolazione dovrebbe calare di 5 milioni entro il 2065, con un impatto significativo sui sistemi di welfare e sui rapporti inter-generazionali. La spesa per assistenza sanitaria e cure alle persone non autosufficienti dovrebbe quasi raddoppiare nei prossimi 50 anni, mentre la spesa per pensioni dovrebbe rimanere stabile intorno al 12% del PIL grazie alle riforme previdenziali.
Il Ruolo dell’Immigrazione nel Contrastare l’Invecchiamento
Gli immigrati possono contribuire a rallentare l’invecchiamento della popolazione, ma non possono risolvere completamente il problema. Negli ultimi decenni, l’Italia ha visto un aumento significativo degli immigrati, che hanno contribuito alla crescita della popolazione e al saldo naturale positivo. Tuttavia, l’immigrazione da sola non basta a contrastare l’invecchiamento della popolazione.
Se l’Italia chiudesse completamente alle immigrazioni, la popolazione potrebbe scendere a 51 milioni entro il 2051, con una quota di anziani al 38%. Al contrario, mantenendo un saldo migratorio annuo di +330 mila immigrati, la popolazione potrebbe salire a quasi 70 milioni, con una quota di anziani inferiore al 30%.
Per contenere efficacemente l’invecchiamento della popolazione, è necessario combinare politiche di incremento della fecondità con l’ammissione di un certo numero di immigrati ogni anno. Ad esempio, se la fecondità delle donne italiane salisse a 1,75 figli per donna e il saldo migratorio netto fosse di circa +288 mila persone l’anno, la popolazione residente potrebbe raggiungere i 71 milioni entro il 2051, con una presenza straniera del 22%.
Il Contesto Demografico Italiano e le Sfide Future
In Italia, il calo demografico è stato accentuato negli ultimi anni, con una diminuzione di circa 116 mila abitanti nel 2019. Questo è dovuto all’aumento della forbice tra natalità e mortalità e al rallentamento dei flussi migratori netti. L’età media degli italiani ha raggiunto i 45,7 anni e la percentuale di anziani il 23,1%, con un indice di vecchiaia di 178 anziani ogni giovane sotto i 15 anni.
La Toscana, ad esempio, ha visto un calo demografico più contenuto grazie alla sua capacità attrattiva di nuovi residenti dall’estero. Tuttavia, la regione ha uno dei tassi di natalità più bassi e uno dei tassi di mortalità più alti in Italia, con un’età media di 47,2 anni e un indice di vecchiaia di 209.
Le previsioni demografiche indicano un aumento dei malati cronici e non autosufficienti, causato dal progressivo invecchiamento della popolazione. Per affrontare queste sfide, il sistema sanitario e di welfare sta adottando misure come il Piano nazionale per la cronicità e il Piano nazionale per la non autosufficienza, che puntano sull’integrazione sociosanitaria e sull’assistenza domiciliare.
Bullet Executive Summary
Il fenomeno dell’invecchiamento della popolazione è una sfida globale che richiede soluzioni integrate. L’immigrazione può contribuire a compensare il calo demografico, ma non può risolvere completamente il problema. È essenziale combinare politiche di incremento della fecondità con l’ammissione di immigrati per mantenere l’equilibrio demografico e garantire la sostenibilità dei sistemi di welfare.
Invecchiamento e cura, migrazioni, sicurezza, vita di coppia e sostenibilità del sistema pensionistico sono temi interconnessi che richiedono un approccio olistico. L’invecchiamento della popolazione influisce sulla produttività del lavoro e sulla crescita economica, mentre l’immigrazione può fornire un contributo positivo se gestita in modo efficace. È fondamentale promuovere politiche di integrazione e accoglienza per massimizzare i benefici dell’immigrazione e garantire un futuro sostenibile per le nostre società.