Innovazioni del G7: come l’IA e l’invecchiamento attivo stanno trasformando il lavoro

Il recente G7 Lavoro e Occupazione, tenutosi a Cagliari, ha messo in luce temi cruciali per il futuro del lavoro e della società. Tra i punti salienti della dichiarazione congiunta dei ministri e del commissario Ue per il Lavoro, spiccano le politiche di sostegno all’invecchiamento attivo e in salute, l’impatto dell’Intelligenza artificiale (IA) sul mondo del lavoro, e l’impegno a rimuovere gli ostacoli che le donne affrontano nel mercato del lavoro. Inoltre, è stato sottolineato l’importanza di favorire l’accoglienza e la valorizzazione degli stranieri che arrivano regolarmente.

Intelligenza Artificiale e Produttività del Lavoro

Durante il summit, i ministri del G7 hanno discusso l’impatto delle tecnologie basate sull’Intelligenza artificiale, evidenziando come queste possano aumentare la produttività del lavoro, migliorare le condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, e creare opportunità di lavoro di qualità. L’IA, anche in forme di IA generativa, può supportare l’innovazione nelle attività imprenditoriali, consentendo agli individui di ideare e far crescere nuove iniziative.

I sindacati, tuttavia, hanno espresso scetticismo riguardo all’IA, sottolineando la necessità di realizzare il progresso tecnologico attraverso il dialogo sociale. Hanno chiesto ai membri del G7 di adottare quadri normativi e politiche che promuovano il principio del controllo dell’IA da parte delle persone.

Parità di Genere e Inclusione Sociale

Un altro tema centrale del G7 è stato l’impegno a promuovere la parità di genere nel mercato del lavoro. Nonostante il 42% della forza lavoro globale sia costituito da donne, solo il 25% occupa posizioni apicali. I Paesi del G7 hanno confermato il loro impegno nella sensibilizzazione riguardo alla salute delle donne sul posto di lavoro, sostenendo l’importanza di una formazione educativa di alta qualità, equa, accessibile e inclusiva, nonché di alfabetizzazione digitale e sviluppo di competenze tecniche per donne e ragazze, anche nei paesi in via di sviluppo ed emergenti.

La ministra Marina Calderone ha ribadito l’importanza di valorizzare chi arriva regolarmente, sottolineando che i lavoratori stranieri con percorsi formativi alle spalle devono essere integrati e valorizzati nel mercato del lavoro.

Sostegno all’Invecchiamento Attivo e in Salute

Uno dei punti focali della dichiarazione del G7 è stato il sostegno all’invecchiamento attivo e in salute. Nei Paesi del G7, la quota di persone anziane aumenterà rapidamente nei prossimi decenni, diventando uno dei fattori di carenza di manodopera nei settori economici chiave. Per affrontare questa sfida, i ministri hanno proposto di attirare e mantenere più efficacemente i lavoratori anziani, favorendo una maggiore flessibilità nei percorsi di carriera e affrontando la discriminazione basata sull’età negli ambienti lavorativi.

Inoltre, è stata ribadita da diversi relatori l’importanza di rimuovere gli ostacoli strutturali che frenano l’accesso al mercato del lavoro, attivando il potenziale non sfruttato di chi è sottooccupato o inattivo, compresi i lavoratori anziani, le persone con disabilità, coloro affetti da malattie croniche, i giovani e le donne.

Bullet Executive Summary

Il G7 Lavoro e Occupazione di Cagliari ha affrontato temi di grande rilevanza per il futuro del lavoro e della società. L’invecchiamento attivo e in salute, l’impatto dell’Intelligenza artificiale, la parità di genere e l’inclusione sociale sono stati al centro delle discussioni. I ministri hanno proposto soluzioni innovative e concrete per affrontare queste sfide, mettendo la persona al centro delle politiche del lavoro e dell’inclusione sociale.

Nozione base: L’invecchiamento attivo e in salute è fondamentale per garantire che le persone anziane possano continuare a contribuire alla società e al mercato del lavoro, riducendo al contempo la pressione sui sistemi di protezione sociale.

Nozione avanzata: La promozione di politiche di invecchiamento attivo richiede un approccio integrato che includa la formazione continua, la flessibilità nei percorsi di carriera e il superamento della discriminazione basata sull’età. Questo non solo migliora la qualità della vita degli anziani, ma contribuisce anche alla sostenibilità del sistema pensionistico moderno.