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- Il 19,3% dei giovani italiani tra i 20 e i 29 anni è a rischio di povertà ed esclusione sociale.
- Il 68% delle madri italiane è occupato, segnando una bassa partecipazione femminile nel mercato del lavoro.
- Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) prevede la creazione di 150.500 nuovi posti negli asili nido entro il 2026.
Negli ultimi anni, la riduzione della natalità ha portato il tasso di fertilità del nostro Paese al di sotto del livello di sostituzione generazionale, generando pesanti conseguenze presenti e future. Secondo i dati Eurostat, il 19,3% dei giovani italiani tra i 20 e i 29 anni è a rischio di povertà ed esclusione sociale, mentre l’8,4% dei giovani italiani tra i 25 e i 29 anni è povero nonostante abbia un lavoro. Le difficoltà di accesso ai servizi per l’infanzia e le politiche di supporto alle famiglie influiscono significativamente sulle scelte riproduttive.
Le transizioni lente dall’istruzione al lavoro e le carriere instabili penalizzano l’occupazione femminile, con solo il 68% delle madri italiane che lavora. Nel 2013, durante l’evento “Tempo delle Donne” organizzato dal Corriere della Sera, è stata proposta un’agenda di riforme intitolata “FAST”. In inglese, il termine vuol dire “veloce” e indica i principali ambiti di intervento: Famiglie, Asili, Servizi, Tempi.
Una recente ricerca condotta da Percorsi di Secondo Welfare per la Fondazione Lottomatica ha aggiornato l’agenda FAST, presentando dati, informazioni e diagnosi degli ostacoli alle scelte riproduttive delle italiane. Il punto sull’emergenza demografica italiana affronta quattro direttrici principali: attenzione ai trasferimenti monetari per le famiglie, servizi per l’infanzia, servizi di conciliazione vita-lavoro e politiche dei tempi.
Politiche di Sostegno alle Famiglie
Le politiche di sostegno alle famiglie in Italia sono insufficienti rispetto ad altri Paesi. L’Assegno Unico per i figli, adottato nel 2022, è un passo avanti, ma tende a scoraggiare il lavoro delle madri e non incentiva sufficientemente le nascite. I congedi di paternità sono troppo brevi (11 giorni) e le indennità per il congedo parentale sono inadeguate per le famiglie meno abbienti.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) prevede la creazione di 150.500 nuovi posti negli asili nido entro il 2026, ma molti genitori non trovano posto e le rette sono troppo alte. La carenza di servizi per la non autosufficienza grava sulle famiglie, specialmente sulle donne in età fertile. C’è una marcata discrepanza tra il tempo lavorativo effettivo e quello preferito, con una domanda insoddisfatta di orari flessibili e lavoro agile.
Per supportare le famiglie, l’agenda FAST propone di estendere la durata del congedo per i padri e portare all’80% il tasso di sostituzione del congedo parentale. Per gli asili nido, si suggerisce di azzerare le rette d’iscrizione per le famiglie a reddito medio-basso. È importante realizzare una riforma della non autosufficienza e lanciare una Strategia di riorganizzazione dei tempi e degli orari per promuovere un lavoro e una vita familiare sostenibili.
La Sfida dei Tempi e la Governance Unitaria
Affrontare le sfide demografiche richiede una governance unitaria. La questione demografica, che include il degiovanimento e la bassa natalità, ha una valenza trasversale e deve essere considerata integrata in tutte le politiche pubbliche con un approccio di mainstreaming. Questo comporta il superamento dell’approccio “per silos”.
Il primo passo è l’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta sulle tendenze demografiche nazionali e sugli effetti economici e sociali, attualmente all’esame del Senato. Una governance efficace deve includere politiche di conciliazione tra vita lavorativa e familiare, con un’attenzione particolare alla flessibilità degli orari di lavoro e alla promozione del lavoro agile.
Proposte e Misure Concrete
Il rapporto della Fondazione Lottomatica su emergenza demografica e conciliazione vita-lavoro in Italia propone diverse misure concrete. Tra queste, l’adozione di trasferimenti monetari e agevolazioni fiscali per ridurre il costo dei figli senza disincentivare il lavoro delle madri. Si suggerisce anche di azzerare le rette degli asili nido per le famiglie a reddito medio-basso e di realizzare una riforma della non autosufficienza.
Per quanto riguarda i tempi, è fondamentale lanciare una Strategia di riorganizzazione dei tempi e degli orari per promuovere un lavoro e una vita familiare sostenibili. L’agenda FAST propone inoltre di integrare l’approccio con una governance unitaria, come dimostrato dall’istituzione di un Comitato permanente sul mutamento demografico nei Paesi Bassi nel 2022, indicato come benchmark dall’Unione Europea.
Bullet Executive Summary
In conclusione, l’agenda FAST rappresenta una risposta concreta e urgente alla crisi demografica italiana. Le politiche di sostegno alle famiglie, i servizi per l’infanzia, la conciliazione vita-lavoro e la riorganizzazione dei tempi sono elementi chiave per invertire il trend negativo della natalità. La governance unitaria e l’integrazione delle politiche demografiche in tutte le aree pubbliche sono essenziali per affrontare le sfide future.
Nozione base: L’invecchiamento della popolazione e la riduzione della natalità sono fenomeni interconnessi che richiedono politiche integrate per garantire la sostenibilità del welfare e la crescita economica.
Nozione avanzata: La transizione demografica non è solo una questione di numeri, ma di qualità della vita. Politiche che promuovono la conciliazione tra lavoro e vita familiare, come il lavoro agile e i servizi di assistenza all’infanzia, sono fondamentali per creare un ambiente in cui le famiglie possano prosperare e contribuire alla società.
La riflessione personale che emerge è che ogni individuo ha un ruolo nel sostenere la comunità e che le scelte politiche devono essere orientate a creare un futuro sostenibile per le nuove generazioni.